Interporto, via libera al concordato

PORTO MARGHERA – Il tribunale accetta il piano di rientro dai debiti presentato dal Centro Intermodale Adriatico
La Nuova di Venezia, 14 giugno 2014, pagina 27

Il Tribunale civile di Venezia presieduto dal giudice Roberto Simone ha dato il via libera al concordato preventivo di una delle maggiori società che opera all’interno del Porto commerciale veneziano, il Centro intermodale Adriatico, e di altre cinque srl ad essa collegate, tutte che facevano capo all’imprenditore Ennio De Vecchi. Il giudice delegato a seguire il caso è Andrea Fidanzia e i magistrati lagunari hanno nominato commissario il commercialista mestrino Danilo Capone, il quale avrà il compito da una parte di ristrutturare alcune attività e dare continuità all’attività economica e dall’altra di liquidare altre attività: l’adunanza dei creditori è prevista per il mese di ottobre. Oltre al «Centro inter-modale Adriatico spa», sono coinvolte nel concordato preventivo anche la «Emas srl», la «Veimca srl», la «Aiwa srl», la «Arengo srl» e la «Sonora srl». Era stato il Consiglio d’amministrazione del «Centro inter-modale adriatico» a chiedere il concordato a fronte di un passivo che supera i dieci milioni di euro. La richiesta era arrivata lo scorso ottobre in Tribunale, dopo la denuncia che in estate il collegio dei sindaci presieduto dal commercialista mestrino Sandro Mazza aveva presentato contro il presidente Ennio De Vecchi e gli altri consiglieri d’amministrazione «perle gravi irregolarità registrate nella gestione della società». Quella denuncia aveva provocato la nomina da parte del Tribunale civile lagunare di un curatore speciale, la commercialista veneziana Chiara Boldrin, e l’azzeramento dell’intero consiglio d’amministrazione presieduto da De Vecchi. A richiedere il concordato preventivo, infatti, era stato il nuovo consiglio, presieduto dal commercialista milanese Giovanni La Croce. I sindaci della società avevano presentato la denuncia sulla base dell’articolo 2409 del codice civile, che la prevede in caso «di fondato sospetto di gravi irregolarità nell’adempimento dei doveri degli amministratori», sottolineando tra l’altro al Tribunale «visto lo stato di grave crisi della società la necessità di agire velocemente a tutela dei creditori e dei lavoratori della Cia». E l’elenco delle irregolarità, stando ai sindaci, è lungo. De Vecchi e gli amministratori non avrebbero «adottato i piani necessari per porre rimedio all’inadeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile». Ancora: «Nonostante la crisi della società non avrebbero individuato lo strumento più idoneo per il risanamento»; «non avrebbero assunto i provvedimenti necessari per far fronte alla situazione debitoria». Infine, non avrebbero «convocato l’assemblea per approvare il bilancio entro il 31 dicembre 2012». De Vecchi e il suo consiglio d’amministrazione avevano cercato di correre ai ripari, dando le dimissioni e nominando nuovi consiglieri d’amministrazione. Il Tribunale, nel frattempo, aveva già nominato il curatore speciale. Nel frattempo era stata poi presentata la richiesta di concordato preventivo, che permette di bloccare ogni ingiunzione di pagamento e pignoramento da parte dei creditori, che in questo caso sono in particolare banche, erario e Autorità portuale.

Un grande terminal a Marghera

Il terminal di Cia spa – Centro Intermodale Adriatico affacciato sul canale Ovest di Porto Marghera e su via dell’Elettricità – e uno dei più grandi dell’intero porto commerciale, occupa un’area di 24 ettari ed e dotato di magazzini e silos autorizzati allo stoccaggio di cereali ad uso alimentare umano e zootecnico; di aree di stoccaggio di rifiuti non pericolosi (rottami ferrosi, ceneri leggere da carbone); di un raccordo ferroviario interno di 5 chilometri e un’area doganale. Tra il 1993 ed il 1997 la Cia, – con ingenti investimenti finanziati dalle banche , ha allargato – l’area ad uso intermodale dell’ex Alusuisse, ha realizzato una nuova banchina portuale di 500 metri e rifatto la viabilità interna, ristrutturando i binari ferroviari interni. Nel Centro Intermodale Adriatico è presente un servizio di sdoganamento in linea, magazzini generali e magazzini doganali). Il terminal della Cia è anche dotato di aree autorizzate allo stoccaggio di rifiuti non pericolosi: rottami ferrosi, ceneri leggere da carbone, combustibile da rifiuti.

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