M5S e ambientalisti, partono gli esposti

Contro la Regione e i sindaci: «Non attuano misure utili». Sit-in di protesta a Marghera, che detiene il record di sforamenti
La Nuova di Venezia, 30 dicembre 2015, sezione CRONACA

La danza della pioggia non ha dato i suoi frutti. La politica veneta e veneziana deve ringraziare la nebbia che ha condensato e fatto precipitare al suolo le polveri sottili, allentando un poco la cappa di smog. Un lieve miglioramento che non frena gli esposti alla magistratura. Dopo Ambiente Venezia, anche Movimento 5 Stelle e ambientalisti, da Marghera, annunciano un esposto alla magistratura contro la Regione e i sindaci che, «non attuando alcuna misura utile, stanno attentando alla salute dei cittadini che ne pagano le conseguenze in termini di incremento di ricoveri ospedalieri, riduzione dell’aspettativa di vita e aumento di incidenza di patologie respiratorie e cardiovascolari». Davanti al municipio di Marghera, con mascherine antismog e striscioni, si sono ritrovati l’Assemblea Permanente contro il pericolo chimico, Zero Energy, Ecoistituto del Veneto, Grilli Venezia, Amico Albero, No Grandi Navi, No Vallenari Bis. Presenti Antonio Candiello, Michele Boato, la consigliera regionale 5 stelle Patrizia Bartelle, i consiglieri comunali di Venezia Sara Visman e Davide Scano, quelli delle municipalità Roberto Naccari (Marghera), Federica Giovannacci e Claudio Giubbilo (Favaro). La richiesta dei cinque stelle è articolata in vari interventi, il più rilevante è la sospensione temporanea della centrale Palladio di Fusina (a carbone). Proposta bocciata in Municipalità e Comune e presentata ieri anche in Consiglio regionale.Marghera con la centralina di via Beccaria è l’emblema del mese drammatico sul fronte smog: novantuno sforamenti da inizio anno, 28 consecutivi nell’ultimo mese e valori del Pm10 anche triplicati rispetto al limite di legge di 50 microgrammi per metrocubo d’aria. Altrove non va meglio: 84 sforamenti da inizio anno alla Gazzera, 85 a Spinea, 78 al parco Bissuola (il limite europeo annuale è di 35). E nonostante il miglioramento, dice Salvatore Patti dell’Osservatorio aria di Arpav, «la situazione resta abbastanza critica». Dati così brutti si sono verificati nei 2011 ma non per un periodo tanto lungo.

Luigi Brugnaro ha ribadito ieri di aver chiesto «a Roma, senza avere risposte, di avere poteri sull’ambiente, visto che non posso fare ordinanze metropolitane. Se mi chiedete se ritengo che sia giusto bloccare il traffico, personalmente, ritengo che, al livello che si è raggiunto, sia completamente inutile; ma, nell’assemblea metropolitana, avevamo votato tutti di effettuare ulteriori manovre, se la situazione fosse peggiorata: cosa che, allo stato delle cose, non possiamo fare». Brugnaro non crede ai blocchi auto: «Intervenire su singoli luoghi non serve a nulla: bloccare il traffico in piccoli comuni crea solo disagi ai cittadini ed è utile esclusivamente ai politici per lavarsi le coscienze».
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