Italia Nostra annuncia: contro-dossier all’Unesco su Venezia

In risposta a quello inviato dal sindaco sulla città e definito «fantascientifico» «Lo scavo del Vittorio Emanuele presentato come un intervento minimo»
La Nuova di Venezia, 16 febbraio 2019, sezione Cronaca

VENEZIA. «Presenteremo e porteremo personalmente a Parigi all’Unesco entro aprile un contro-dossier che “smonti” punto per punto quello fantascientifico presentato recentemente dal Comune di Venezia in risposta alle raccomandazioni dell’organismo internazionale». Lo annuncia il presidente della sezione veneziana di Italia Nostra Lidia Fersuoch che aveva già duramente polemizzato con il documento inviato a dicembre dal sindaco Luigi Brugnaro all’Unesco. E nel contro-documento inviato da Italia Nostra ci sarà spazio anche per la questione dello scavo del canale Vittorio Emanuele come tracciato alternativo al passaggio delle Grandi Navi da San Marco, tornato d’attualità perché sarà al tavolo della riunione convocata a Roma martedì dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, dopo l’incontro preparatorio che ha avuto con le compagnie di crociera.

«Nel dossier del Comune, si definisce lo scavo del Vittorio Emanuele – insiste Fersuoch – come “una soluzione con impatti minimali sulla laguna”, quando sappiamo benissimo che non sarà così, con un o scavo ciclopico in una delle aree più inquinate della laguna e allegheremo all’Unesco la documentazione che lo dimostra. Ma metteremo in evidenza anche le altre gravi inadempienze del Comune, ad esempio sul moto ondoso, quando ci si fa belli con il progetto “Onda Zero”, ma si dimenticare di dire che il sistema Argos per il controllo dei limiti di velocità non è di fatto operativo e impedisce così il controllo sistematico del traffico e l’elevazione delle relative contravvenzioni. Vedremo se l’Unesco vorrà veramente esaminare la gravità della situazione veneziana, per la quale aveva già minacciato di inserire la città e la laguna tra i siti a rischio, o si accontenterà invece di prendere per buone le “favole” raccontate dal Comune nel suo rapporto. Noi in ogni caso consegneremo il nostro dossier».

Nel rapporto del Comune si parlava in particolare di «una Venezia viva e vitale, una Venezia che guarda al futuro senza rinunciare alle proprie tradizioni e che si candida ad essere una delle città metropolitane più attrattive nel panorama mondiale; una città che ha saputo reagire al declino e sta rinascendo». E ancora si riferisce di «un notevole miglioramento della qualità dell’aria, conseguito e dimostrato da evidenze scientifiche» Affermazione definite fantascientifiche da Italia Nostra rispetto alla realtà attuale veneziana, allo spopolamento che continua, ai problemi legati ai flussi turistici costantemente in aumento. Era stata proprio Italia Nostra per prima, insieme ad altre associazioni, a sollecitare l’intervento dell’Unesco, con l’invio di dossier e materiali, che aveva portato alla missione degli ispettori dell’organismo alcuni anni fa e alla potenziale «messa in stato di accusa» della città, con il rischio dell’inserimento tra i siti a rischio.
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