Archivi del giorno: 20 febbraio 2018

Aree crisi, domande entro il 7 marzo

FINANZIAMENTI DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO – Prime manifestazioni d’interesse arrivate alla società Invitalia
La Nuova di Venezia, 20 febbraio 2018, sezione Cronaca

C’è tempo fino a mercoledì 7 marzo per le aziende che vogliono aderire alla “call” della società del ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia spa, e manifestare il loro interesse a presentare progetti di sviluppo e programmi occupazionali per la produzione di beni e servizi, tutela ambientale, innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito dell’area di crisi complessa di Venezia che comprendono Porto Marghera, Tessera, Campalto, via Torino, San Giuliano, Tronchetto, Santa Marta, Arsenale e Murano. Sarà la stessa Invitalia a rendere noto, entro la fine di marzo, il numero di progetti presentati – che dovranno avere un valore minimo di 1 milione e mezzo di euro -, l’investimento previsto e il numero dei posti di lavoro che sarà possibile creare sulla base dei progetti presentati. Per quanto se ne sa si sono fatte già avanti più di un’azienda, a cominciare da un’industria controllata dallo Stato italiano, come Fincantieri spa, che a Porto Marghera costruisce le sue migliori navi da crociera. Del resto alla prima riunione informativa con i tecnici di Invitalia spa – tenutasi nella sede di Confindustria veneziana, al Parco tecnologico e scientifico Vega di Marghera – per illustrare tecnicamente le modalità di presentazione della manifestazione d interesse, stando alle informazioni date dallo spesso presidente di Confindustria, Vincenzo Marinese, erano più di 40 le aziende presenti e i settori più interessati quelli della chimica, della metalmeccanica, della logistica e dei servizi alle imprese (gestione rifiuti e logistica).

La convenienza, per le aziende, sta nel fatto che i progetti potranno godere dei benefici della legge 181/89 che garantisce mutui agevolati fino al 50 % della spesa e contributi a fondo perduto dal 5 al 25%, a seconda delle dimensioni dell’azienda. Sono privilegiati progetti per la riqualificazione delle produzioni nel settore della meccanica, del vetro e della chimica, con investimenti migliorativi dell’efficienza dei processi e l’innovazione dei prodotti. Tra le priorità anche la promozione della logistica legata alle attività portuali, l’aggregazione delle Piccole e medie imprese e la loro collaborazione con le Grandi Imprese, l’attrazione di nuovi investimenti anche finalizzati alla diversificazione produttiva che debbono, in ogni caso creare nuova occupazione entro il primo anno dalla realizzazione del progetto. La “road map” per il finanziamento effettivo dei progetti prevede di arrivare, entro l’estate, prima alla sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma, con allegati i piani di investimento presentati dalle aziende e approvati.
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Raccolta fondi per finanziare lo studio ambientale

La Nuova di Venezia, 20 febbraio 2018, sezione Cronaca

CHIOGGIA. Continua la raccolta fondi per sostenere le spese legali e tecniche con cui il comitato No Gpl sta dando battaglia all’impianto di Punta Colombi. I volontari sono presenti tutti i giovedì al mercato settimanale e nelle manifestazioni più importanti che si svolgono in città. Esiste anche un iban a cui singoli e associazioni possono donare il proprio contributo. «Le spese sono tante e dobbiamo confidare nella generosità dei chioggiotti», ricorda il presidente del comitato Roberto Rossi, «abbiamo spese per le azioni legali, la più importante è quella ci vede a fianco del Comune nel ricorso al Tar, ma anche spese ingenti su altri settori.

La scelta di far realizzare a uno studio privato di San Donà la Valutazione di impatto ambientale che avrebbero dovuto pretendere gli enti pubblici ci costerà tra gli 8 e i 10.000 euro. Riteniamo però che fosse una scelta obbligata perché la Via permetterà di dimostrare, ancora una volta, quanto sia irrazionale e in violazione delle norme la decisione di ospitare questo tipo di impianto in questo sito. Stiamo seguendo con particolare interesse le evoluzioni in corso nel porto perché sono fondamentali per capire come siano stati gestiti i terreni di Punta Colombi. Aspo li ha affittati, pur non essendone proprietaria dato che si tratta di aree demaniali. Ora che la partita passerà al Demanio e poi all’Autorità portuale unica di sistema ci auguriamo che siano esaminati tutti questi passaggi».
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